
La formazione osteopatica dopo l’emergenza
Ci troviamo in una emergenza epidemiologica che ha modificato il ritmo della nostra vita, in special modo negli impegni verso noi stessi che abbiamo preso all’inizio dell’anno. Un cambio che ha colpito gli sforzi sia degli studenti per porre le basi del loro futuro sia di noi formatori, che abbiamo l’onere di diffondere l’Osteopatia.
Ci siamo posti al fianco dei nostri allievi, cercando sin da subito di trovare forme alternative di didattica per poter continuare al meglio i corsi. Tutte le parti coinvolte in questo processo si sono mobilitate per adattarsi a questa situazione e, dopo un mese di e-learning, siamo ancora una volta qui a testimoniare la maturità degli studenti, che hanno aderito entusiasti e hanno colto l’opportunità per dedicarsi al recupero di alcune materie o studiare, in forma autonoma o in gruppo, vari argomenti dei corsi. Nella difficoltà, i nostri ragazzi hanno quindi perfino saputo vedere un’occasione di approfondimento.
Il continuare a vedersi, parlarsi, confrontarsi, ci conforta, ci fa progredire, ci unisce ancora di più sfociando in una sorta di ancora più grande complicità. Ecco come nell’alchimia di fattori che una scuola rappresenta, un particolare stato di avversità diventa una ricetta per fare comunità, trasformandosi in un’ulteriore prova della voglia di coltivare insieme le competenze e le ragioni che ci rendono osteopati.
Nell’auspicio di rivederci presto in aula…
Giacomo Lo Voi, Direttore del CSOT