
Lo sport incontra l’Osteopatia al congresso FMSI
Appuntamento importante domani per il CSOT. A Roma, si apre il XXXV Congresso della Federazione Medico Sportiva Italiana, e la nostra Scuola sarà presente. Con un obiettivo: dimostrare quanto conti il trattamento osteopatico per il fisico degli atleti d’élite.
Il convegno rappresenta l’occasione per illustrare i risultati di uno studio condotto dal nostro Dipartimento di ricerca. “Disfunzione somatica” è il modo in cui il gergo tecnico designa un problema riscontrato nella maggior parte degli sportivi coinvolti nell’indagine. Disfunzioni somatiche sono state rilevate nel 100% dei 60 atleti professionisti con cui siamo stati a contatto.
La fisiologia del sistema muscolo-scheletrico è, del resto, messa continuamente alla prova in un’attività sportiva di alto livello. Ciò che dalla ricerca emerge in particolare è come gli effetti di disturbi preesistenti nel fisico affliggano ogni categoria di professionisti, seppure localizzati in parti differenti del corpo.
Le competizioni, gli allenamenti di un judoka, un karateka, un lottatore, un pentatleta o un tiratore a volo sono completamente differenti. Eppure tutti ne subiscono le conseguenze in un modo che interessa molto il campo dell’Osteopatia.
Che si tratti delle vertebre toraciche, della cervicale o del muscolo del diaframma, il ricorso sempre più massiccio alla terapia osteopatica è un fatto tangibile presso molte società e associazioni agonistiche. La ragione è semplice: la sua forza, e ciò che la distingue da tutte le altre tipologie di trattamento, sta nella funzione di prevenzione. Attraverso un’adeguata strategia di intervento a monte, è possibile migliore la performance sportiva finale.
Fino ad oggi, non era mai stata realizzata in Italia una raccolta ed elaborazione sistematica di dati relativi all’impatto della disfunzione somatica sugli atleti professionisti. L’indagine del CSOT è intesa a colmare, almeno parzialmente, questo vuoto. La nostra idea è che il miglioramento delle tecniche osteopatiche dipenda da un impegno sempre maggiore nella ricerca. Siamo lieti di poter dare il nostro contributo anche in questo campo.